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È L’acqua dove la vita ebbe inizio, almeno cosi è per la scienza, conosciamo bene tutti  il ruolo che ha avuto questo elemento nella storia del pianeta terra.

Il mondo è composto del 70.8 per cento di acqua, lo stesso corpo umano e composto circa della stessa percentuale, la ritroviamo in ogni nostra singola cellula.

Possiamo rimanere a digiuno anche 15/20 giorni, ma non viviamo per più di 10 giorni senza acqua.

In natura e l’unico elemento che si manifesta nei tre stati della forma: solido, liquido e gassoso.

Simbolo di purificazione di rinascita, viene venerata nelle religioni di tutto il mondo.

L’omeopatia teorizza che l’acqua abbia una memoria, cioè possa interagire come solvente universale, ed immagazzinare informazioni dall’ambiente circostante, gli studi e le ricerche continuano a indagare per voler cercare una risposta concreta, ma questa materia che presenta caratteristiche uniche, rimane ancora un grande mistero.

Forse è proprio la nostra stretta relazione ad essa e farci dimenticare quanto sia importante per noi.

L’acqua dolce rappresenta solo il 2.5%  del volume totale presente sulla terra di qui 2/3 sono nelle calotte polari. Tenuto conto della crescita demografica, inquinamento, l’alterazione degli ecosistemi per mano dell’uomo, possiamo chiederci “quanta acqua ancora ci rimane da vivere?”

Non vogliamo incutere paura, vogliamo solo che le persone riflettano su di un bene, che la parte ricca del mondo ritiene scontata, ma che non lo è per tutti gli altri. Basta informarsi su tutte le campagne (certe volte proprie guerre) che milioni di persone portano avanti ogni giorno contro la privatizzazione dell’acqua, un bene che dovrebbe essere condiviso nella comunità,  e non un guadagno speculativo di grandi aziende, chi ne risente sono come sempre gli stati sociali più deboli, quelli che in realtà ne avrebbero più bisogno.

Perciò quando apriamo un rubinetto, facciamo scorrere i nostri pensieri, ed usciamo dalle nostre soffocanti case, per rapportarci con il mondo e il rispetto degli altri essere umani. Per chi come noi crede che l’acqua sia un diritto e vada salvaguardato come tale.