Abbandonati i costumi da spiaggia e con loro le nostre ferie, ci prepariamo a fare fronte ai primi freddi che strappano il posto alle belle giornate estive, l’appetito in questo periodo aumenta, questa fase ci aiuterà a preparare la scorta energetica per far fronte alle temperature più basse e ai primi malesseri stagionali. In questo periodo i ritmi della natura rallentano, anche se l’uomo cerca il più possibile di sottrarsi a questa condizione naturale di cambiamento, ne è soggetto come tutti gli altri.
Sfruttiamo questa fase transitoria per rallentare i nostri ritmi, per riflettere sulla nostra condizione di esseri umani, legati alla natura, ai suoi ritmi e alle sue debolezze. Ed è proprio nel rispetto e nella continuità di una saggezza secolare che troviamo una nuova via per approciare alla tavola e ai suoi prodotti cioè il biodinamico; All’inizio il termine veniva usato soprattutto nell’agricoltura, questo sistema infatti comprende sistemi sostenibili per la produzione agricola, in rispetto all’ecosistema terrestre, in parole semplici e un sistema naturale di produzione alimentare, basato sull’agricoltura che rispetti i tempi della natura, seguendo il calendario lunare, l’uso di compost naturali per l’arricchimento del terreno, la coltivazione di alcune piante integrate al raccolto a scopo fertilizzante e la rotazione delle colture per arricchirne il terreno.
I prodotti biodinamici in commercio non sono molti, il loro prezzo è sicuramente superiore ad un prodotto di coltura intensiva a causa della ridotta produzione, possiamo trovare soprattutto vini, ma alcuni agricoltori ci lavora già da diversi anni, perciò probabilmente riusciremo a reperirli sempre in quantità e varietà maggiori.
Facciamo presente che il biodinamico trova molti diffidenti soprattutto nella scienza, ma non è l’aspetto scientifico che vogliamo analizzare, ci interessa invece rivalutarla come filosofia che ci possa apportare benefici nella vita di tutti i giorni, capire l’importanza dell’orologio biologico delle stagioni delle colture non intensive, di una selezione naturale delle piante e dei semi, di terreni ricchi di elementi perché non avvelenati da continui trattamenti, insomma una filosofia del meno ma con più qualità e più salutare, il vero problema di oggi è diventato il troppo, l’abbondanza, il superfluo, la sostanza sacrificata all’apparenza. Cerchiamo invece di ritrovare la natura attorno a noi e dentro di noi, partendo dalla nostra tavola.
Per approfondimenti:
www.biodinamica.org
www.agricolturabiodinamica.it

Gobbo Matteo